Loretta Dorbolo

Pensiero di solitudine

loretta dorbolò   

Pensiero di solitudine

Olio su tela, 1990, 50x60

La solitudine è come la nebbia
l'amo e la detesto.
È dolce
mi sa cullare
eppure là in fondo
non so dove
il dolore è stridulo
e sottile.
(1977)

Ascoltiamo
un poco sentiamo
ma non sentiamo dentro.
Ascoltiamo
ma che fretta
di essere ascoltati!
Tra poco saremo ascoltati ma non sentiti dentro.
(1977)

Non trovo più me stessa.
Sono occhi capelli vestito
ma io dove sono?
Mi sono cercata
per fare quattro chiacchiere
speravo di farmi
un po' di compagnia.
Non c'ero.
Mi ritoccherò il trucco
sistemerò i capelli
sceglierò un vestito ma
se non trovo me che sapevo
chi mi dirà
perché lo faccio?
(1980)

Gli agganci, le fusioni, le recipro-che comprensioni sono quasi sempre immediati. Ci sono messaggi che pre­cedono le parole e così pure le diffi­denze e le chiusure nascono quasi a fiuto.
La solitudine più grande è parlare a chi crede soltanto alle proprie verità. I pensieri più belli nascono talvolta proprio dalla fusione dei più opposti pensieri.
(1984)

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