Loretta Dorbolo

La notte dei falò

loretta dorbolò   

La notte dei falò

Olio su tela, 1995, 60x90

La notte dei falò Olio su tela, 1995, 60x90Che cos'è l'arte?
Se mi metto a pensare sono certa che mi lascio condizionare dalle più classiche definizioni, allora non penserò ma proverò a lasciar libera la parola e solo quando sentirò uscire il pensiero trainante stuzzicherò la razionalità a darmi una mano per frenare le contraddizioni. Contraddizioni?
E mi viene già in mente che l'arte può essere contraddizione perché spesso può esprimere un ideale che in realtà non si vuole raggiungere ma al quale si continua ad indirizzare la propria attenzione.
Arte può nascere proprio dalla forza con la quale si desidera e si esprime ciò che stranamente, per chissà quali procedimenti sotterranei, poi nella vita si ostacola.
L'arte è mille cose; ecco, credo che nasca così: prima si lascia che l'anima canti la sua gioia o il suo dolore, poi si scoprono le note. Io penso che arte sia proprio la capacità di trasposizione intatta di una situazione dell'anima. Essa è una verità fatta di verità o di bugia, di certezza e chiarezza o di nero dubbio, di realtà o anche di assurda uto­pia. È puro rovesciamento di quella voce che, secondo me, non giunge esattamente dalla mente ma da poco sopra il cuore, da un punto circa tra cuore e gola: è quella roba che se non esce diventa nodo e, che sia fatta di cose gioiose o tri­sti, da comunque un senso di acuto dolore finché non si libera.
L'arte allora è un urlo che sprigiona le sensazioni o è un volo danzante, è il prodotto di un bisogno viscerale di emettere la voce dello spirito; essa è figlia di una passione tirannica che, sfogata, ti fa toccar le stelle, inespressa e prigioniera ti fa veder l'inferno.
Quindi arte è capacità di far uscire dal proprio cuore, per mezzo della mente o della voce o delle mani, il frutto di una elaborazione armonio­sa di una serie di elementi che si sono interioriz­zati nel corso della vita.
Mentre vivi e vai e sorridi e canti o ti pungi e piangi o dici o ascolti, le cose entrano in te così, un po' a caso, e se non stai attento diventano groviglio; ma se le sai afferrare, analizzare, riordi­nare saranno quegli elementi che daranno più voce all'anima. Arte non è espressione di artificio esterno, ma può nascere da un delicato artificio interiore: è come se la voce dell'anima fosse già sommessamente diretta da una razionalità total­mente disvischiata dalle regole comuni. Arte è coraggio, è mettere a nudo le verità più strambe, i risvolti più intimi, è tutto ciò che va da cuore a cuore senza condizionamenti. Essa può avere solo condizionamenti subcoscienti o molto intimi; comincia a rischiare molto se subisce adat­tamenti ai gusti e alle mode. Talvolta si può tro­var nascosta nelle apparenze più anacronistiche, dove si possono scoprire le più profonde consi­derazioni sull'attualità.
Se l'arte fosse un abito sarebbe quello che, indos­sato in qualsiasi tempo e occasione, si distingue senza suscitar stridori.
Il successo di un bel libro, una canzone, un film, un quadro è dovuto alla capacità dell'autore di esprimere quella verità nella quale tutti si ricono­scono ma pochi sanno esprimere. Arte è allora un dono che, quanto più è stuzzicato dalla cocciu­taggine e testardaggine di chi lo possiede, tanto più diventa prezioso e generoso.
(1985)

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