loretta dorbolò
Olio su tela, 1997, 50x70
Ho strappato
alcune pagine di vita.
Sono senza agganci
così
staccata dalla realtà
non c'è ieri
non c'è domani.
Sono su un'isola
da un centimetro quadrato
non ho pensieri.
Ho solo il pianto
che mi parte dalle viscere.
(1996)
Chiamavo le certezze
dispotica ignoranza.
Amavo cercare confrontare
spaziare libera
nelle più evidenti contraddizioni.
Ora la dispotica ignoranza
si è impadronita di me
sempre più prepotentemente
mi guida una scomoda certezza.
Anche la più ostinata
opposizione al fato
è sempre pervasa
da un finale di impotenza.
Ci son certezze
cieche superbe regalate
che ti danno baldanza
passo deciso e campane a festa.
Ci son certezze raggiunte
che ti curvano le spalle
ti abbassano il capo
e ti frustano il passo
che vorrebbe resistere
alla direzione imposta.
Ma poi
docile va.
(1997)
Sogno una strada lunga e chiara che va contro il cielo celeste. Sogno alberi secolari che definiscano il ciglio. Sogno l'aria tersa da respirare. Sogno bei pensieri da pensare. Sogno i miei piedi che mi portano sfiorando la terra fino a quell'orizzonte laggiù.
(1997)
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