Loretta Dorbolo

Affannoso immobilismo

loretta dorbolò   

Affannoso immobilismo

Olio su tela, 1997, 50x60

Continuo a mettere sulle cose, sulle persone, sulle situazioni, le pen­nellate che me le rendono più grade­voli.
Mi rifiuto di vedere sgretolarsi una costruzione di speranza. Se sento zoppichìo, se vedo buchi raddrizzo e rammendo velocemente perché non sopporto di restare senza sogni nelle mani.
E così rubo il bello a tutte le cose, metto al buio tutto il vero per dar luce ad un fragile fragile sogno.
(1983)

II lavoro è uno dei metodi d'oblìo che consente un tipo d'esistenza tra­scinata per stanchezza, che, rispetto alla stanchezza dovuta a noia, ha il vantaggio che la sera non ti lascia il tempo di pensare sull'inutilità di tutto ciò che hai fatto per giungere a stan­carti tanto.
(1983)

Quello di cui sono ormai certa è che la vita non sta davanti ma intorno istante dopo istante.
Quello per cui mi affanno e vivo dimenticando di vivere è uno strano domani che non arriva mai.
(1996)

E intanto i miei personaggi
rompono le tele
escono dalle posizioni assurde
in cui li ho messi
quasi a dimostrare
che dev'esserci coerenza
tra gli ideali
e le azioni.
(1997)

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