loretta dorbolò
Olio su tela, 1983, 40x50
Il mondo è bianco e nero.
Sgusciare nel tempo
a spalle strette
con la testa china
come quando vuoi giungere
oltre un rovo.
(1977)
Tutto sfugge.
Le mani si aggrappano
al niente di tutte le cose
e poi stanche stanche
stanche abbracciano imploranti
la mente
perché tutto quel niente
diventi qualcosa.
(1977)
Spegni lo sguardo per favore. Io voglio sentire la tua voce. Non tenermi più stretta nell'abbraccio dei tuoi occhi sono più tenaci di una morsa. Io voglio raggiungere i prati della primavera nella prima primavera. Lasciami andare ti prego.
(1978)
C'è una musica
che è quasi abito delle cose.
Suona la musica
e tutto risplende
poi svanisce
e con le sue ultime fioche note
spoglia ogni oggetto
si porta via ogni colore
e ti lascia nella nebbia del silenzio
ad ogni perché.
(1980)
Ritornerò a sognare
ma mai più
al sogno
cederò il comando.
(1997)
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