Posizione

La voglia di volare e la strega che taglia le ali

Olio su tela, 1985, 60x80

Sento l'esigenza
di un volo liberatore
oppure di un salto
alto quanto una montagna
oppure di un passo
che superi l'oceano.
Sento la prigionia dell'anima.
Il corpo è soltanto
una straziante cella.
(1984)

Volare è credere in qualcosa
e dirigersi alla sua conquista
con un tutt'uno di se stessi.
È proprio non ascoltare
la strega di te
che provoca l'impedimento.
C'è sempre tra me stessa
e la possibilità di volare
quell'altra me stessa
che mi taglia le ali.
Questa sera volare
potrebbe essere
chiudere gli occhi
accendere la musica dell'anima
e danzare un magnifico tango
nel mezzo di una via tra gli alberi.
Non sola.
(1995)

L'irrequietezza la volubilità la passionalità la follia.
E poi la docilità la fermezza la saggezza. Bisticcio eterno tra caratteristiche fortemente opposte e fortemente mie.
(1996)

Da bambina sentivo l'anima come qualcosa di fragilissimo e staccato da me, che mi era stato affidato, da custodire con cura ed infine restituire senza macchia. Fin da allora, quindi, c'era un'altra parte viva di me che si preoccupava della preservazione intatta di un bene così prezioso; ma cos'era se non una seconda anima? È strano, porto ancora la stessa sensa­zione come se in me ci fosse, non l'a­nima che mi da la vita e me la toglie, ma una specie di me stessa capace di sopravviverle.
Lei è trasparente, sognante e aerea; dentro di me invece sento il peso della lotta, dell'aspro eterno dilemma tra il non voler far del male ed il non volermi fare male.
L'anima che ho avuto in custodia se ne sta sul dondolo ad arieggiarsi in giardino, mentre l'anima prigioniera si azzuffa con se stessa. O, forse, con la terza anima? 
(1997)